23 nov 2010

Privato di Stefano Boring

La cosa brutta di non stare su Facebook, anzi la cosa brutta di esserci stati e dopo di essersi cancellati da Facebook, affermando l'assoluta superiorità di un mezzo espressivo come un blog rispetto ai 140 caratteri degli status fbcchiani, è che inizi a contare i commenti. Anzi, sapete che vi dico, questo post da ora in poi si chiama:

L'importanza dei commenti
I "mi piace" sono molto facili da mettere e in più ti fanno sentire meno solo, provateci: quando siete soli scrivete sulla vostra bacheca fb "sono solo/a" dopodicchè aspettate qualche minuto e minimo tre vostri "amici" vi metteranno un "mi piace", certo di questi tre pollici alzati: uno è di sberleffo (ahah sei solo! ben ti sta...mi piace!), uno è di compassione (poverino sei solo, MI PIACErebbe farti compagnia, ma sono in vacanza a Dubai), l'altro è di solidarietà (anch'io sono solo, MI PIACE non essere l'unico sfigato) - ma tutto questo voi non lo considerere(rerere)te, perchè già, scusa, quante interazioni avete? tantissime! 3 vi hanno cliccato mi piace, 9 vi hanno letto, 18 hanno visto sulle bacheche dei loro amici che hanno cliccato mi piace sul vostro status: cioè, NON SIETE PIÙ TANTO SOLI! Perciò chiedo scusa ancora, ma riformulo:

L'importanza dei MI PIACE
Ecco poi però arriva qualcuno e nei commenti vi lascia un linketto piccolino piccolino di YOU PORN e aggiunge "vorrei darti una mano...ma è meglio se te la dai da solo". E allora lì capisci una cosa fondamentale, no dico, fon da men ta le: che spesso non conta il numero delle interazione, ma la qualità di esse. Che in fin dei conti quanto ti ha trasmesso quel singolo commento? Ti ha dato idee, alternative, modi di reagire (o di subire). E allora capisci

L'importanza dei commenti
E delle cose più profonde, più pregne di senso, lontane da quella cortina contemporanea dell'immagine, della superficialità, del surfing emozionale/cognitivo/sensitivo. E pensi proprio di cambiare rotta. Di tornare al passato, alla vecchia scuola degli antichi, agli insegnamenti di papà: e ti apri un blog! Lo apri e ci scrivi. E sei soddisfatto e ti dici cazzo, è bellissimo, posso scriverci che voglio, quello che penso, e che me ne fotte!? Yuù! E non spreco neanche carta!



Guarda quanto spazio posso lasciare?




Eh?





Magari se la scrittura fosse nata col web e non sulle tavolette di argilla e sui papiri costosissimi l'interlinea standard sarebbe stata di 18 metri!


Immaginatevi.








Avete mai sentito parlare degli ambientalisti web?



Io no.



Non si distrugge nessuna foresta amazzonica!






Comunque, ogni tanto tra mille cazzate scrivi anche na cosa carina (si scrive "carina" ma leggi "geniale sono un genio cazzo") e allora pensi, questa fa il botto, però poi - prima che mi dimentico altro titolo: I BLOG SONO MORTI - vai a controllare il contatore e ti emozioni perchè da 16 è salito a 17 e ti emozioni, sul serio, ti inizi a chiedere chissàrammai questa persona, che avrà letto, che cosa gli sarà piaciuto, gli sarà piaciuto? E allora ti rileggi tutto il blog, tutti i post dal 2003 ad oggi, circa 740 pagine, e lo fai sul serio (lo fate pure voi, non mi guardate a quel modo), e sorridi dove c'è da sorridere, piangi dove c'è da piangere, non capisci lì dove non c'è da capire, proprio come un normale lettore. E dopo tre giorni, quando sei arrivato all'ultimo e ti stai pisciando addosso, perchè sono tre giorni che stai su quella sedia senza alzarti, dici cazzo! dici porca puttana! dici faccio brutto! dove sono le mie duemila visite al giorno? Forse devo aggiornare la pagina, allora subito aggiorni, poi scorri giù giù giù fino al contatore e vedi che le visite ora sono 18 e capisci che quella di prima era la tua stessa visita. È lì che inizi a pensare che forse un commento non lo lascia mai nessuno, perchè è troppo complicato, ma ci pensi? tu hai mai commentato un blog? se anche tu non hai mai commentato un blog e ce ne sono tanti che segui ogni giorno, che cazzo pretendi? Però questa volta è diverso, questa volta invece di iniziare a scrivere

L'importanza dei mi piace
I mi piace sono più facili e blablabla, decidi di leggerti un libro, e ti capita tra le mani


Privato di Stefano Boring
,Ibiskos qualcos'altro 2010, e allora ci scrivi un post e ci scrivi che


MI PIACE


2 commenti:

  1. che dire, c'hai RAGIONE! mi ci ritrovo completamente, ed essendo pure io ex-fbocchiana con un blog attivo che richiede di avere fb (sostanzialmente per motivi pubblicitari, causa suddetto blog) capisco benissimo la sensazione che vai descrivendo, ed oggettivamente alla gente su fb non gliene può fregare di meno di quello che ognuno scrive, è uno showcase piuttosto di quanto divertenti/belli/IRONICI siamo. quindi, mettere il like a qualcuno che scrive status che richiedono compatimento nel significato latino del termine, è una sorta di sbeffeggiamento talvolta (non sempre), per far vedere che sappiamo prendere con "arguzia" anche le cose tristi. a me mette solo desolazione perché dimostra la pochezza (specie dei gggiovani 14/25-26) del giorno d'oggi. ah, io sono una gggiovane.

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  2. C'ho ragggiovine. Essai che digitando su google libri "la_k" esce: La grandezza di Gesù e dell'immacolatissima Maria? Non ci credi:
    http://books.google.it/books?id=CDF8Bd5OFgcC&pg=RA1-PA211&lpg=RA1-PA211&dq=%22la_k%22&source=bl&ots=mqdDN_CgjZ&sig=UxfbCkALzTLVEKquuEaQIBoyO9o&hl=it&ei=2K8CTcXCIJH2sgb85JTsCQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CCwQ6AEwATgK#v=onepage&q=%22la_k%22&f=false

    Che non c'entra niente, ma certe cose ti segnano.
    Il master che conta,
    i pochi soldi che ci rimangono.

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